Esiste una storia vera, ma esistono anche le leggende. E sul caffè di queste ce n’è più d’una.
Partiamo da quella più conosciuta che non manca certo di suscitare un certo fascino. Questa leggenda narra di Kaldi, un pastore etiope. Un giorno, mentre stava portando come di consueto le pecore al pascolo, si accorge che queste iniziano a mangiare le bacche di una pianta di caffè e a masticarne le foglie. Arrivata la notte l’effetto eccitante si fa sentire e le capre, anziché dormire come avrebbe consigliato l’oscurità, iniziano a vagabondare in modo molto energico senza evidenziare segni di stanchezza o cedimento fisico. Incuriosito da quanto stava accadendo al proprio gregge, il pastore Kaldi prese i semi della pianta di caffè, li abbrustolì e li macinò ricavandone una infusione che, di fatto, non era che il primo caffè nero della storia. Che poi questo sia vero è un altro paio di maniche.
Protagonista importante di un’altra leggenda con al centro il caffè è niente meno che il profeta Maometto. Questa vuole che Maometto un giorno, sentendosi male, vide in sogno l’Arcangelo Gabriele intento ad offrirgli una pozione nera come la Sacra Pietra della Mecca. Una bevanda creata direttamente da Allah. Una volta bevuta la pozione Maometto si riprese, rinvigorito e in forze.
Un’altra leggenda di cui si è venuti a conoscenza è ambientata in Etiopia, come quella del pastore Kaldi. Si racconta di un grande incendio di piante selvatiche di caffè che sprigionò nell’aria l’intenso profumo dei chicchi abbrustoliti per chilometri e chilometri inebriando chi respirava questi fumi energetici.